Geo(morfo)logia (L1 italiano)

 

Scopriamo la geologia e la morfologia del territorio di San Bernardino.

 

Introduzione

L’alta Valle Mesolcina, ovvero la zona di San Bernardino ed il relativo passo, presentano una grande varietà di tesori naturali, alcuni dei quali già riconosciuti a livello federale, cantonale e regionale. Il seguente prodotto didattico permette ad insegnanti del 2. e 3. ciclo di approfondire le proprie conoscenze specifiche della geologia e della morfologia (abbreviati con geo(morfo)logia) e dei relativi fenomeni morfologici, in genere e nello specifico per la zona in questione. Oltre alla geologia e alla mineralogia si tematizzano processi e forme strutturali, glaciali, fluviali, periglaciali, organiche e antropiche, in generale e applicate alla zona in questione. L’applicazione didattica si può svolgere sia in classe sia tramite l’incontro originale a San Bernardino (si forniscono preziose indicazioni sui singoli luoghi d’apprendimento). Gli allievi e le allieve verranno confrontate con le rocce in genere e i fenomeni specifici della zona: il cono di deiezione, la valle glaciale, la conca glaciale, la morena glaciale, la roccia montonata e la palude e la torbiera. Affrontare tutte le tematiche proposte implicherebbe un’intera settimana di studio.

Livello

2. e 3. ciclo

Piano di studi21

Riferimenti per il secondo ciclo:

  • NEUS 2.1.c: Gli allievi sanno esplorare spazi vitali situati nelle vicinanze (ad es. parco nazionale, riserva forestale Val Cama, paesaggio golenale Rhäzüns, gole del Reno/Ruinaulta, ghiacciaio Roseg) e i relativi essere viventi (ad es. con scala, cannocchiale, lente d'ingrandimento, libro di classificazione) e mettere a verbale i risultati delle ricerche nonché descrivere la convivenza;
  • NEUS 2.1.d: Gli allievi sanno spiegare quali animali o piante dipendono l'uno/a dall'altro/a e formulare ipotesi su interazioni tra organismi viventi (ad es. stagni: anfibi, ardeidi, pesci di acqua dolce, zanzare; parco nazionale: lichene, pino cembro, nocciolaia, scoiattolo, stambecco, aquila, gipeto barbuto, marmotta; catene alimentari);
  • NEUS 2.2.c: Gli allievi partendo da esempi ripresi dall'ambiente che li circonda sanno scoprire e analizzare adattamenti di piante e animali alle basi naturali, classificare e commentare i risultati (ad es. piante che fioriscono precocemente, piante pioniere in alta montagna, animali che vivono in prossimità dell'acqua e nell'acqua, piante in diverse ubicazioni);
  • NEUS 2.2.d: sanno scoprire caratteristiche tipiche e la presenza di rocce, suolo, acqua nell'ambiente che li circonda, fare confronti tra determinate ubicazioni e spazi vitali e documentare i risultati (ad es. lungo corsi d'acqua, in una cava di ghiaia, nel bosco);
  • NEUS 2.4.c: con l'aiuto di strumenti adeguati (ad es. lente d'ingrandimento, cannocchiale, libro di classificazione) sanno analizzare affinità e differenze tra piante e animali (ad es. uccelli canori, uccelli acquatici, rapaci, civette; uccelli migratori/uccelli stanziali), fare confronti nonché cercare e riportare informazioni a riguardo;
  • NEUS 2.1.e: Gli allievi sanno raccogliere informazioni su interazioni negli spazi vitali e rappresentarle in maniera schematica (ad es. reti alimentari, rapporto predatore-preda);
  • NEUS 2.4.d: sanno descrivere le caratteristiche di piante e animali che permettono a questi ultimi di vivere in un determinato spazio vitale (ad es. letargo della marmotta rappresenta un adattamento alla vita in alta montagna, il pelo della talpa rappresenta un adattamento alla vita nelle gallerie, la capacità di arrampicarsi dello stambecco rappresenta un adattamento alla vita in alta montagna, le piante che vivono in torbiere alte o torbiere basse si sono adattate a suoli oligotrofici; drosera insettivora, pinguicola).
  • NEUS 2.4.f: Gli allievi sanno utilizzare i comuni sistemi di classificazione (ad es. piante erbacee/legnose; insetti: farfalle, formiche, cavallette, libellule, coleotteri, mosche, vespe);
  • NEUS 2.5.f: Gli allievi sanno esplorare nonché classificare a livello temporale e spaziale le tracce dello sviluppo del paesaggio e degli organismi viventi nella regione in cui abitano (ad es. processo, cambiamento, successione, fasce di vegetazione delle Alpi, struttura tettonica delle Alpi; sito del patrimonio dell'UNESCO Arena tettonica Sardona).
  • NEUS 3.3.a: sanno analizzare oggetti e sostanze in laboratorio e annotare le conoscenze acquisite (ad es. comportamento rispetto a una calamita, comportamento in acqua: galleggiare, affondare; conduttività termica, conduttività elettrica);
  • NEUS 3.3.e: sanno raccogliere informazioni sulle sostanze (ad es. grazie ad analisi proprie, con l'ausilio di media) e sono in grado di documentare gli esiti (ad es. schede di sostanze: colore, brillantezza, durezza, deformazioni, dimensioni, conduttività, temperatura, stato fisico). caratteristiche delle sostanze.
  • 3.f: sanno spiegare e illustrare le caratteristiche di sostanze con l'ausilio di analogie o di semplici modelli (ad es. spiegare stati fisici con il modello delle particelle elementari; spiegare la magnetizzazione con il modello dei magneti elementari).
  • NEUS 8.1.c: sanno raccogliere e classificare i diversi elementi nello spazio (ad es. costruzioni, impianti, corsi d'acqua, boschi) che si trovano nell'ambiente naturale ed edificato nonché caratterizzare e documentare la loro disposizione nello spazio (ad es. con schizzi, piani, fotografie).

Riferimenti per il terzo ciclo:

  • STS 1.3.a: sanno descrivere fenomeni naturali e paesaggi naturali (ad es. paesaggio glaciale, paesaggio golenale, paesaggio vulcanico) e spiegare la loro formazione quale risultato di processi endogeni ed esogeni;
  • STS 1.3.b: sanno informarsi in merito a eventi naturali attuali e spiegare le loro cause;
  • STS 1.3.d: sanno riconoscere e analizzare paesaggi naturali e tracce di eventi naturali in luoghi di apprendimento extrascolastici (ad es. sito del patrimonio dell'Unesco Arena tettonica Sardona, frana di Flims).
  • STS 3.1.a: sanno caratterizzare sistemi naturali e classificarli sotto il profilo spaziale;
  • STS 3.1.b: sanno analizzare forme di sfruttamento di sistemi naturali (ad es. agricoltura, pesca, estrazione di materie prime, turismo, insediamento) e descrivere come lo sfruttamento è cambiato nel corso del tempo;
  • NT 1.1.a: sanno descrivere le modalità con cui vengono acquisite conoscenze scientifiche (ad es. che cos'è un'osservazione? Che cos'è un quesito scientifico? Che cos'è un'ipotesi? Che cos'è un esperimento? Che ruolo hanno le condizioni sperimentali?);
  • NT 2.1.1.a: se guidati, sanno determinare proprietà delle sostanze e impiegare procedure e strumenti di misurazione adeguati;
  • NT 5.1.b: sanno analizzare e descrivere gli effetti di forze (ad es. pallina di plastilina deformata dopo essere caduta, importanza delle cinture di sicurezza in macchina, cambiamento della traiettoria di volo di una palla per l'effetto di forze);
  • NT 5.1.c: sanno dimostrare in via sperimentale e rappresentare all'interno di diagrammi che la forza-peso è proporzionale alla massa;
  • NT 9.1. a: con l'ausilio di strumenti adeguati sanno raccogliere, classificare e valutare dati su fattori abiotici (ad es. velocità di flusso, temperatura dell'acqua) e su fattori biotici (ad es. organismi indicatori per la qualità dell'acqua come larve di efemerotteri) riguardo a ecosistemi acquatici;
Lingua

italiano L1

Stagione

In genere dipende dalle singole attività in loco (cfr. descrizioni singole nella tesi di bachelor), i mesi più miti dell'anno iniziano da maggio per arrivare ad ottobre.

Luoghi extrascolastici

Attorno al villaggio e sul passo del San Bernardino (indicazioni precise per le singole attività si trarranno dalla tesi di bachelor)

Link e fonti
  • Adamina, M., Müller, H., Kalcsics, K. (2008). Lernen und Lehren im Unterricht Natur – Mensch – Mitwelt. Berna: Schulverlag plus.
  • Baroni, C. (2004). Circhi glaciali. F. Dramis (a cura di.), Italia – Atlante dei tipi geografici (2004, pp. 213-259). Firenze: Istituto geografico militare.
  • Baumgartner, H. (2002). Torbiere e paludi e la loro protezione in Svizzera. Berna: Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio; Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio.
  • Bianchi, G., Ravazzi, A. (2013). Le scienze della terra. Dagli oceani perduti alle catene montuose (pp. 1-4). A. Borsellini (a cura di.). Bologna: Bovolenta Editore.
  • Brancucci, G., Marin, V., Salmona, P. (2011). Geomorfologia applicata (pp. 76-80). Libreriauniversitaria.it.
  • Brenna, G. (1999). Guida delle Alpi mesolcinesi 4 – Dallo Zapporthorn al Passo S. Jorio. Svizzera: Edizioni del CAS.
  • Buchmann, M. (2016). Geomorphological heritage in the Moesano region - Geomorphosites inventory and management suggestions for landscape protection and valorization. Lavoro di Master. Università di Losanna.
  • Burga, C. A. (1981). Glazialmorphologische Untersuchungen im Hinterrhein-Tal und am Bernhardin-Pass. Vierteljahrsschrift der Naturforschenden Gesellschaft in Zürich, 1981 (126/4). 237-267.
  • Elmi, C. & Diretto, M. (2003). Lezioni per il corso di laurea in ingegneria per l’ambiente e il territorio. Bologna: Pitagora editore.
  • Fantini, F & Monesi, S. & Piazzini, S. (2012). La Terra e il paesaggio – Dinamiche della geosfera. Approfondimento. Bologna: Bovolenta editore.
  • Guglielmin, M. (2004). Rock glaciers ed altre forme periglaciali. Dramis (a cura di.), Italia – Atlante dei tipi geografici (2004, pp. 254-257). Firenze: Istituto geografico militare.
  • Johnsen, O. (2006). Guida ai minerali del mondo. Bologna: Zanichelli editore.
  • Marcacci, M. & Beer, B. & Buchmann, M. (2018). Alla scoperta del San Bernardino: storia, natura, paesaggio e itinerari escursionistici. Bellinzona: Salvioni Edizioni.
  • Panizza, M. (1998). Breve storia geomorfologica della Regione Emilia-Romagna. W. Brunelli (a cura di.), Margini regionali (1998). Milano: Franco Angeli Editore.
  • Pelfini, M. (2004). Laghi glaciali. F. Dramis (a cura di.), Italia – Atlante dei tipi geografici (2004, pp.245-249). Firenze: Istituto geografico militare.
  • Pellegrini, G. B. (2004). Conoidi di deiezione. F. Dramis (a cura di.), Italia – Atlante dei tipi geografici (2004, pp. 143-145). Firenze: Istituto geografico militare.
  • Price, M. & Walsh, K. (2006). Natura in tasca - rocce e minerali, le prime guide fotografiche da usare sul campo (1). Milano: Fabbri editori.
  • Ricci Lucchi, F. (1980). Vol. 3: Ambienti sedimentari e facies. Bologna: Clueb editore.
  • Trevisan, L. & Giglia, G. (1978). Introduzione alla geologia. Pisa: Pacini editore.

Carinci, Kevin & Colombi, Tiziano (2019). La geo(morfo)logia del San Bernardino – Basi teoriche e applicazione didattica al 2. e 3. ciclo.

Carinci, Kevin & Colombi, Tiziano (2019). La geo(morfo)logia del San Bernardino – Basi teoriche e applicazione didattica al 2. e 3. ciclo.

We use cookies
Wir verwenden auf dieser Webseite zur Analyse des Nutzerverhaltens und das Bereitstellen geeigneter Informationen Cookies.